Secondo atto: La sopravvivenza del più forte
Nb Nel caso te lo fossi perso, puoi raggiungere e leggere la prima parte dell’articolo cliccando comodamente qui
Shopify vs Magento:
Quale (soluzione) risulta migliore?
Ho qualcosa importante da dirti:
Magento non è poi così superiore a Shopify.
È vero che Magento risulta “gratuito” rispetto al piano commerciale offerto dalla piattaforma eCommerce – il costo minimo mensile di Shopify è di quasi trenta euro – ma questa affermazione si rivela essere (una verità) piuttosto irreale, fuorviante e ingannevole.
Confrontiamo insieme le divergenze tra costi e gestione di entrambe le realtà, e giudica tu stesso in piena libertà.
Un primo punto a sfavore di Magento, conosciuto nel web come la soluzione più completa ed efficiente (è stato uno dei primi a raggiungere un alto grado di personalizzazione), è la necessità quasi obbligata di dover organizzare e/o assumere del personale specializzato per poter sfruttare a pieno determinate sue funzionalità. Shopify invece rimane trasparente, limpido e cristallino nelle intenzioni: tutte le funzioni comprese nel pacchetto base sono intuitive e alla portata di tutti, con una dashboard user friendly e a prova di cretino – senza offesa per nessuno, eh. L’importante è avere voglia di apprendere e metterci il giusto impegno nel farlo.
L’altro “pollice in giù” per Magento sono appunto le spese inaspettate. Si presenta come soluzione gratuita, difatti installarlo non ha alcun prezzo, però sopraggiungono con passi felpati i costi per l’affitto o l’acquisto di un piano commerciale per il suo hosting.
Non è tutto oro quel che luccica, potresti aver scovato un giacimento di pirite!
Per le grandi imprese con capitali a disposizione e uno staff numeroso e competente, Magento risulta essere uno strumento molto potente ma è altresì sconsigliato per chi vuole immergersi rapidamente nel mondo dell’eCommerce, senza possedere particolari conoscenze informatiche o grandi disponibilità: Shopify in questo frangente resta imbattibile, thumbs up!
Preferisci una soluzione eCommerce gratuita ma con costi “nascosti” oppure una realtà chiara nel costo quanto nel suo utilizzo?
A te l’ardua sentenza!
Shopify vs Prestashop
L’analisi di questo binomio non è semplice come può sembrare anzi si fa più folta, spinosa e intricata.
Cercherò di schiarirti le idee con un esempio.
Ti trovi a viaggiare verso una meta selvaggia, sconosciuta e pericolosa.
Non preferiresti lasciarti subito alle spalle la parte peggiore del viaggio?
Sì? Ottimo! Perché iniziamo questa esplorazione dal livello di complessità.
Messi a paragone, Prestashop risulta meno complicato di Magento ma anche meno semplice di Shopify, nelle mani di un novellino.
Sensazione di déja vù?
Il punto di forza di Prestashop è il suo essere un software opensource che gli conferisce di conseguenza un livello di personalizzazione notevole anche se solo per chi già mastica vari linguaggi di programmazione. Di controparte, ciò rappresenta una sorta di limite per Shopify in quanto il suo core non è modificabile.
Provo ad anticiparti: starai pensando che Shopify non è poi così tanto conveniente, con questa premessa.
WRONG! La piattaforma eCommerce canadese ha la capacità di trasformare le sue apparenti debolezze in caratteristiche vincenti: non potrai manipolare il core, né da utente né da sviluppatore, ma avrai il controllo totale sul front end che ti garantirà l’ottenimento di risultati più che ottimali per quanto riguarda il comparto grafico, gestionale, etc… inoltre la scelta di un sistema chiuso ti assicura una stabilità maggiore e l’integrità dello stesso.
<<E se avessi bisogno di altre funzionalità?>>
Nessun problema, basterà sviluppare – o far sviluppare da chi è del mestiere – un’app che non andrà ad intaccare il codice sorgente.
<<Non riesco a capire, dov’è la convenienza?>>
Se non ti piace l’operato dell’agenzia alla quale ti sei rivolto, puoi tranquillamente cambiare rotta e assegnare il lavoro ad una seconda che potrà riprendere dal punto iniziato in precedenza.
Comodo, no?
Un altro esempio dell’apparente superiorità di Prestashop sono le applicazioni: il suo appstore ne presenta un numero nettamente maggiore se confrontato a quello di Shopify ma anche qui c’è l’inganno, o meglio c’è la mancata garanzia di funzionabilità al 100%.
Infatti le app del primo non sono sempre performanti o come dovrebbero mentre le applicazioni della piattaforma eCommerce funzionano e devono funzionare correttamente, pena la rimozione dall’app store ufficiale.
Inoltre c’è la possibilità di poter testare le app a pagamento prima di procedere all’acquisto, rendendo Shopify de facto vantaggioso e quasi imbattibile.
Non crederai che abbiamo concluso?
Le divergenze non si fermano qui: un’organizzazione e suddivisione ideale dei prodotti per le ricerche mirate, un sistema di permessi e di livelli d’accesso per i vari utenti, integrazioni native con i maggiori canali social – Fb, Instagram, Pinterest – , connettori per la multicanalità di vendita (inizialmente solo negli USA, ora esistono third parties app per comunicare con Ebay e Amazon), supporto h24 e aggiornamenti continui che migliorano e ampliano le features attuali.
Con un lancio di moneta, Shopify ha saputo ribaltare tutti i fattori negativi e polverizzare qualsiasi tentativo di Prestashop di ottenere l’egemonia. Seppur presenta degli aspetti positivi, il barricarsi dietro una gestione più completa del prodotto come baluardo difensivo non basta per resistere all’assalto dell’eCommerce canadese.
<<quindi mi consigli Shopify?>>
Certo, Shopify ti offrirà la possibilità di curare rapidamente ogni aspetto rilevante e di poter avviare con le giuste tempistiche il tuo nuovo store.
Ti ripeto che focalizzarsi sulla grafica avrà il suo impatto, complici una serie di accortezze che si tradurranno in un’estetica che dovrà essere unica, inimitabile e differente rispetto all’idea impiegata dai tuoi competitor diretti.
Vari fattori che spingeranno gli utenti finali, i clienti, nella scelta tra la tua e un’altra realtà però attenzione:
Cos’è un negozio ben arredato se non si è prestata la dovuta attenzione al cuore pulsante dello stesso, il prodotto da vendere?
Nulla che valga la pena di visitare, ammettilo. È il vero core del tuo progetto, la creazione e la gestione del prodotto sulla piattaforma.
Diamo un’occhiata in generale al pannello di controllo e alle funzionalità che comprende.
La dashboard di Shopify è sviluppata sul lato sinistro della schermata con una serie di sezioni, ognuna dedicata a uno specifico ambito gestionale.
“Ordini” ti da l’accesso allo storico degli ordini completati, all’interno di ognuno potrai visualizzare varie informazioni relative alla singola vendita e compiere determinate operazioni, e non solo. Presenta elenchi per gli ordini preliminari – utili, per esempio, per registrare quelli effettuati da telefono, per ricreare manualmente gli ordini errati in uno dei tuoi canali di vendita attivi o per vendere un prodotto a una tariffa differente da quella indicata online – e i carrelli abbandonati.
“Prodotti”. Questa sezione l’approfondiamo dopo con calma, non voglio spoilerarti ancora nulla ma tranquillo, ti lascio sulle spine ancora per poco.
“Clienti” è un elenco dei dati personali, visualizzabili e modificabili, degli utenti che hanno registrato attraverso la newsletter, in fase di check out oppure alla creazione di un account sul sito.
“Analisi”, l’insieme dei report analitici offerti dalla piattaforma: le vendite totali, il tasso di clienti abituali, il tasso di conversione (CR) del negozio, il valore medio degli ordini, i top products – i più popolari – e, se credi che ne sono già abbastanza, sappi che non sono finiti qui! Questo complesso di informazioni ti offrirà un quadro essenziale e rapido, sempre a portata di clic, sull’andamento degli affari e uno spunto proficuo per continuare a migliorarti.
“Marketing”, potrai creare campagne per valorizzare il tuo brand e per curare le relazioni con il cliente inoltre potrai ampliare le funzionalità standard con delle app di marketing suggerite all’interno della stessa sezione.
Con “Sconti” creare diverse tipologie di promo code non sarà un problema: dal tipo di sconto applicato al rendere il codice esclusivo per il singolo o una fetta di clienti oppure rendere la promozione effettiva per un arco temporale definito.
“App” ti da l’accesso all’app store ufficiale di Shopify.
Fine.
Lo hai visto tu stesso, no? Tutto quello di cui hai bisogno per la tua attività è concentrato in queste sette sezioni. Svilupparla ed espanderla sarà un gioco da ragazzi!
Ma adesso ritorniamo alla parte di questa digressione che ti potrebbe interessare di più, “prodotti”.
Supponiamo tu abbia già scelto e sottoscritto una delle varie formule di abbonamento disponibili, offerte da Shopify.
<<Bravo, ottimo acquisto! Non potevi che optare per la soluzione migliore!>>
Hai appena effettuato l’accesso al pannello. Punti all’obiettivo, delle altre funzionalità quasi ti disinteressi e vai dritto alla schermata per la creazione dei prodotti.
È tua prima volta e ti troverai di fronte a una schermata vuota, all’apparenza. I pochi elementi che risaltano sono un’illustrazione sul lato destro, un breve testo introduttivo e un bottone viola.
Sì, inizierai a popolare il database con la tua selezione di articoli proprio grazie a quel tasto, intitolato “aggiungi prodotto“. Fin qui è stato facile.
La scheda del prodotto è composta da diversi campi. Ti permetteranno di nominarlo e definirlo con descrizione e immagini, di impostare varie regole individuali di gestione e, punto cruciale, di stabile come lo stesso sarà mappato all’interno dello store online.
Procediamo per gradi.
Il primo campo è dedicato al nome del prodotto ed è seguito subito sotto da quello designato per la descrizione.
Ti consiglio di perderci su qualche minuto, per rendere le informazioni su ciò che venderai quanto più accurate, credibili e veritiere. Le possibilità di far risaltare i pregi dell’articolo così saranno maggiori e riuscirai a farlo percepire come allettante.
Il prodotto di per sé non è tutto, una foto ben riuscita non basta.
È l’esser dettagliati l’elemento che rassicurerà l’utente finale, il visitatore/cliente, sulla qualità proposta e sulla tua affidabilità come venditore.
Adesso concentrati sul box presente sul lato destro, “Disponibilità prodotto”. Come suggerisce il nome, è dedicato all’amministrazione del singolo prodotto sui canali di vendita.
Potrai decidere di renderlo visibile su uno o più canali, su tutti o nessuno tra quelli che hai a disposizione. Funzione molto utile per fare test di vendita al fine di limitare la creazione di inserzioni poco redditizie oppure per diversificare l’offerta, creando delle selezioni “esclusive” a seconda dei marketplace.
Scrollando la pagina poco sotto approderai nella sezione “media”, dove deciderai quali immagini del prodotto sfoggiare alla clientela. Hai a disposizione due modalità d’inserimento: caricare i file nei vari formati supportati oppure copia-incollare l’indirizzo URL.
Potrai ritoccare e ritagliare le dimensioni delle immagini caricate e cambiarne l’ordine tramite drag n’ drop. La prima sarà l’anteprima del prodotto sullo store.
Tutte le sezioni elencate finora svolgono il compito di implementare la presentazione del prodotto ma nulla risulta più importante della prossima in lista.
Ti sto parlando di “Organizzazione”, ossia la parte deputata alla mappatura del prodotto all’interno del sito. È composta da due campi, uno per definire la tipologia di prodotto e un secondo legato al “Produttore”, qui inteso come fornitore o brand.
In realtà ne è presente un terzo, apposito per la creazione di etichette o “tag”; potrai conferire al singolo articolo quanti attributi vorrai.
I campi appena descritti sono essenziali per riunire i prodotti caricati nelle “collections” di Shopify. Questi raggruppamenti, se compilati correttamente sfruttando l’utilizzo di regole specifiche per selezionare, ridurre e scremare gli articoli del database, ti permetteranno di popolare lo store con una selezione sempre ampia e diversificata.
Soddisfatto di quanto trattato?
Allora credo che resterai piacevolmente sorpreso nel sapere che scrollando ulteriormente verso il fondo della pagina, mentre approfondisci la creazione del prodotto, scoprirai altre interessanti opzioni di gestione già incluse come:
- “Prezzi”; ti permette di gestire il prezzo del prodotto per intero oppure scontato (con il campo “Prezzo di confronto”).
- “Inventario”, per la gestione del magazzino del singolo articolo. Puoi inserire il codice identificativo del prodotto (lo SKU), il codice a barre e modificarne la giacenza.
- “Spedizione”; definisce ciò che spedirai come le informazioni doganali, se l’articolo è un servizio o prodotto fisico, e altro.
- “Varianti”, per settare tutte le variabili che può avere il prodotto: per colore, taglia, tipo di materiale, peso, etc. Puoi rinominare ogni variante creata e aggiungere quante ne vorrai al singolo articolo.
- “Anteprima inserzione per i motori di ricerca”, la parte di Seo. Personalizza il titolo e la meta-descrizione per ottimizzare la serp dei tuoi prodotti – per i novizi, i risultati forniti dai motori di ricerca come Google.
Siamo giunti al termine. Ora potrai prendere tutte le decisioni in piena autonomia.
Epilogo
Shopify si evidenzia come una soluzione per eCommerce efficace per un target maggiore rispetto alle sue rivali, inglobando nella cerchia di interessati sia i cosiddetti “smanettoni” che gli “inesperti” dell’ambito informatico.
Si mostra competitivo verso qualsiasi segmento di mercato – anche se è stato concepito e rivolto ai business delle piccole attività imprenditoriali – grazie all’esempio di grandi imprese come Tesla motors, Red Bull e altre che lo hanno scelto per curare l’area eCommerce.
Può dare l’impressione di mediocrità a prima vista per l’ampio pubblico al quale si appella, una pietanza né carne né pesce con limitazioni non da poco nell’era dell’open source ma sono tutti elementi che by-passa con tranquillità grazie alle sue prestazioni elevate tra l’altro fruibili fin da subito, alla sottoscrizione dell’abbonamento.
Prestazioni che fanno la differenza e alla portata di chiunque voglia cimentarsi.
I ruoli si invertono: dalle spalle dei giganti a gigante stesso, privo di qualche milione di anni per quella spinta casuale, chiamata “evoluzione”.
– Andrea Cerrato